domenica 14 dicembre 2008

Federalismo e Giustizia

Vorrei proporvi alcuni stralci di una intervista ad Umberto Bossi, Leader della Lega, pubblicata stamane da Repubblica (cliccate qui per l'articolo completo); tema centrale, la riforma della Giustizia, il Federalismo, ed il dialogo con l'opposizione.

"Napolitano è un saggio". Umberto Bossi, sempre più in versione di uomo del dialogo, condivide il richiamo del Capo dello Stato in difesa della Costituzione. E annuncia una "iniziativa politica della Lega" sul tema caldissimo della giustizia: "La riforma non può essere fatta a colpi di maggioranza, dobbiamo coinvolgere anche l'opposizione".

Come farete, ministro Bossi: dopo le uscite del presidente del Consiglio, a cui è seguita la secca replica di Napolitano, il clima è quello che è...
"Inutile girarci intorno, bisogna sedersi tutti quanti attorno a un tavolo, altrimenti non si va avanti. Tutti, le forze di governo e quelle dell'opposizione".

Intendete riproporre lo schema che vi ha già visti protagonisti sul tema del federalismo fiscale? La Lega che dialoga con il Pd e cerca arrivare a un testo condiviso?
"Il mio ruolo è quello del mediatore. Ma lo sono sempre stato: fin dall'inizio, quando non mi credeva nessuno. Ora più che mai bisogna cucire e ricucire".

Ma con il presidente della Repubblica è d'accordo anche quando dice che i fondamenti della Costituzione non si toccano?
"Napolitano ha ragione, della sua saggezza non ho mai dubitato"..

Però anche sul federalismo, che per voi rappresenta la madre di tutte le battaglie, qualche problema c'è.
"Bisogna prenderne atto: in questo momento il federalismo è fermo. Si è fermato in commissione al Senato, dove comunque noi contiamo di concludere i lavori entro la metà di gennaio per poi passare all'aula, perché Berlusconi ha sparato sulla sinistra".

E voi vi sete messi le mani nei capelli...
"Le nostre preoccupazioni sono giuste. Io non dimentico che a causa del regolamento del Senato, l'opposizione ha un potere enorme".

Nel senso che potrebbe rallentare l'iter del provvedimento?
"Sì. In un momento così sarebbe stato molto meglio stare un po' cauti".

E infatti lei ha subito invitato il premier ad abbassare i toni.
"Diciamo la verità: noi avevamo ricucito con la sinistra, cercando con grande tenacia il dialogo. Poi Berlusconi ha annunciato che non avrebbe mai più parlato con l'opposizione, e loro, quelli del Pd, hanno preso la palla al balzo".

Cioè?
"Hanno fatto capire che dopo queste uscite del presidente del Consiglio si sarebbero attenuti strettamente al regolamento del Senato. E siccome ogni emendamento può essere illustrato, siccome ogni singolo parlamentare può parlare per tanto tempo, è chiaro che se si va avanti così la discussione sul federalismo si ferma almeno per qualche mese".

Quindi?
"Noi non ci schiodiamo: continueremo a cucire e ricucire. Del resto io sono convinto che Berlusconi quelle cose le abbia dette un po' così".

Un po' così come?
"Non ci crede neppure lui che il dialogo con l'opposizione vada interrotto. È che a volte quando ti sparano addosso, quando ti attaccano pesantemente sul piano personale, come ha fatto l'opposizione, i nervi possono saltarti".


Già trovo quantomeno divertente come Bossi riesca a considerare saggio un uomo che difende ciò che lui contrasta, ossia l'unità del Paese. E' proprio vero che la politica sa dire bianco e nero quando serve, per poter arrivare al risultato desiderato. In questo caso, il Federalismo.

Se è quindi vero che a Bossi verrebbe pur bene avere la magistratura sotto controllo (ricordiamo che il Senatur è stato condannato durante Mani Pulite), la sua volontà è di dar spazio al Federalismo, per arrivarci il più presto possibile.
A questo punto Berlusconi rischia di trovarsi un pericoloso oppositore interno, disposto a trattare con l'opposizione lasciata invece, finora, piuttosto in disparte.

La partita sul Federalismo sarà giocata principalmente tra loro, PDL, Lega e PD, con l'UDC di Casini (disposta a trattare sul tema della Giustizia, non sul Federalismo) e IDV di Di Pietro (contrarissima a toccare la Giustizia, ma possibilista sul Federalismo) a fare probabilmente da spettatori.

E chi non arriva alla fine del mese si chiede cosa gliene verrà in tasca.





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