mercoledì 7 gennaio 2009

Referendum Alfano, depositate le firme

L'Italia dei Valori, Rifondazione comunista e le altre organizzazioni che hanno lanciato nei mesi scorsi il referendum sulla legge che garantisce l'immunità alle più alte cariche dello Stato hanno presentato questa mattina in Cassazione oltre un milione di firme a sostegno dell'iniziativa referendaria. Lo dice un comunicato del Prc.

"Questa mattina, con una delegazione del mio partito... e assieme a tutte le forze del comitato promotore del referendum contro il lodo Alfano, a partire dall'Idv di Antonio di Pietro, abbiamo depositato in Corte di Cassazione oltre un milione di firme", dice il comunicato firmato dal segretario del Prc Paolo Ferrero.

"E' evidente che la raccolta firme, che siamo certi verrà vidimata dalla Cassazione, e il referendum contro il lodo Alfano che seguirà impedirà lo strapotere e lo stravolgimento delle basilari regole democratiche che sta mettendo in atto il governo Berlusconi come pure ogni tentativo di inciucio sulla giustizia che anche parte dell'opposizione, in queste settimane, sta provando ad avallare".

La legge che si vuole abrogare, e che porta il nome del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, è stata approvata in luglio con l'opposizione del centrosinistra, e prevede che si sospendano tutti i processi penali in corso, in ogni fase o grado, per capo dello Stato, presidenti di Camera e Senato, e presidente del Consiglio.

La raccolta delle firme a sostegno del referendum è partita nell'ottobre scorso. Solo nel primo giorno, avevano detto all'epoca gli organizzatori, erano state 250mila le adesioni raccolte.

Le firme raccolte - per un referendum ne servono almeno 500mila - dovranno ora superare il giudizio di legittimità della Corte Suprema, prima di affrontare quello di merito della Corte Costituzionale.

Intanto, c'è un altro referendum che ha passato i giudizi di entrambe le corti e che è stato rinviato l'anno scorso per le elezioni politiche anticipate: quello sul sistema elettorale, che potrebbe tenersi in tarda primavera, ma dopo il cosiddetto election day del 6-7 giugno, quando si voterà per le europee e per un'importante tornata di amministrative.

Uno dei primi firmatari del referendum, Antonio Di Pietro, discute su questo argomengo.



Siano i cittadini, ora, a decidere-

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