Richieste brevetti: Italia al quart'ultimo posto tra Paesi G9
Nonostante in Italia negli ultimi anni il numero degli "Archimede" sia aumentato, tra i Paesi del G9 il nostro si piazza al quart'ultimo posto per le domande di brevetto presentate dal 1999 al 2006, superato in Europa da Francia e Gran Bretagna e globalmente dagli Stati Uniti che conquistano il primo posto.
A dirlo è una ricerca condotta dall'Osservatorio Unioncamere per brevetti e marchi, realizzata prendendo in considerazione i dati pubblicati dall'European Patent Office (Epo), l'organismo di registrazione dei brevetti europeo.
Nonostante una crescita media annua del 4,9% -- superiore a quella dei Paesi europei del G9 come Francia (+4%) e Gran Bretagna (+2,7%) -- nella classifica delle richieste di brevetto presentate all'Epo, l'Italia si colloca al sesto posto dopo Usa, Germania, Giappone, Francia e Gran Bretagna e prima di Canada, Cina e Russia.
"Delle 846.955 domande di brevetto pubblicate dall'Epo tra il 1999 ed il 2006, 27.616 sono quelle italiane, cresciute in media annua del 4,9%", si legge in una nota diffusa da Unioncamere.
St Microelectronics, Centro Ricerche Fiat, G.D. Spa, Pirelli Pneumatici, Pirelli Cavi e Sistemi, Telecom Italia, Fiat Auto, Ausimont, Sigma Tau, Danieli &C. Officine Meccaniche sono le aziende italiane che negli ultimi sette anni hanno depositato il maggior numero di brevetti europei: oltre 3.000 domande cioè l'11,4% del totale.
Tra i Paesi del G9, l'Italia primeggia soprattutto nei settori delle "'macchine meccaniche, motori e componentistica meccanica', con punte di specializzazione tecnologica elevate per quanto riguarda gli apparecchi per lavorazioni, quelli per la lavorazione di fibre e carta e i prodotti per le costruzioni", si legge nella nota.
Più contenuto invece l'apporto italiano per i brevetti nel settore chimico, dell'elettronica e dell'informatica, nei quali i campioni sono rispettivamente Russia e Giappone, Cina e Canada.
In particolare in Italia, il maggior numero di "Archimede" abita nelle regioni del Nord dato che dal 1999 al 2006 l'82% del totale dei brevetti proviene delle regioni settentrionali.
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