venerdì 27 febbraio 2009

Offerta di lavoro per Chimici - Stage Retribuito

Per Piacenza 1 - NEOLAUREATO/A AD INDIRIZZO TECNICO/SCIENTIFICO PER STAGE
Descrizione Annuncio

Per importante Multinazionale leader nella realizzazione di calzature la filiale Kelly Services di Piacenza è stata incaricata di ricercare urgentemente:

1 NEOLAUREATO/​A AD INDIRIZZO TECNICO/​SCIENTIFICO PER STAGE

La ricerca è rivolta a giovani neolaureati in Chimica (o Fisica o Scienze dei Materiali) desiderosi di inserirsi in un contesto multinazionale modernamente organizzato.​
La mansione prevedrà attività di test chimico/​fisici per il Controllo Qualità delle calzature (calzabilità, resistenza, valutazione rischi, ecc.​.​) all'interno di laboratori e l'elaborazione di certificati di conformità del prodotto.​

Si richiede: laurea in Chimica (o Fisica o Scienze dei Materiali), ottima conoscenza del Pacchetto Office (Excel in particolare) ottima conoscenza della lingua Inglese (il colloquio si terrà in lingua), reale interesse alla mansione e flessibilità oraria.​
Si offre: tirocinio formativo retribuito (800€ al mese) di 6 mesi al quale seguirà assunzione diretta.​
Sede di lavoro: Piacenza Nord (è necessario essere automuniti, l'azienda non è raggiungibile con mezzi pubblici)

Per candidarsi e’ possibile inviare un dettagliato CV (in formato Word) all’indirizzo di posta elettronica: kelly.​piacenza@​kellyservices.​it indicando nell'oggetto il titolo dell'annuncio o in alternativa presentarsi direttamente presso gli uffici di Kelly Services Spa di Piacenza in Stradone Farnese 2/​T dal lun.​ al ven.​ dalle 16.​00 alle 18.​00.​

ATTENZIONE - Non verranno prese in considerazione candidature non aventi tutti i requisiti richiesti.​ I candidati ambosessi (L.​ 903/​77) sono invitati a leggere sul sito www.​kellyservices.​it l’informativa sulla privacy (art.​ 13 D.​Lgs.​196/​2003).​

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lunedì 23 febbraio 2009

Razzismo di Sant'Antonio

Alcuni giorni fa ho ricevuto, via posta elettronica, una delle tante catene di Sant'Antonio che spesso girano sulla rete. Questa, tra le tante, si distingueva per lo spirito razziale che aveva spinto il creatore ad iniziarla. Più nello specifico, si raccontava la storia di un personaggio che, spinto da buono spirito, costruiva una casetta per uccelli, dando loro in pasto alcune briciole. Fatto questo, dopo i primi giorni di lieta convivenza uomo-volatile, ci si lamentava della eccessiva, crescente, arrogante presenza di tali animali, che erano soliti sporcare con i loro escrementi e piumaggio il giardino e la relativa mobilia del padrone di casa, il quale era stato costretto a sospendere la fornitura di briciole per liberarsi del fardello, pena una continua sopportazione dei molesti volatili. Similmente, si diceva ai lettori che sta accadendo la medesima cosa con gli immigrati.
“Perché dobbiamo dare a loro il cibo che abbiamo prodotto, le ricchezze che possediamo, le case che costruiamo?”, all'incirca così diceva il messaggio, sostenendo che se non ci si fosse liberati di tale fardello avremmo dovuto continuare a spalare i loro escrementi.
Per com'era stata impostata la storia, per come si andava a concludere, irrazionalmente si era fortemente tentati a seguire questa linea di pensiero. Se non che...
Già, c'è dell'altro, che il fazioso redattore della catena ha (volutamente?) ignorato, al fine di portare i lettori a pensarla come lui. Perché ci si dovrebbe chiedere CHI produce il cibo che siamo soliti mangiare – extracomunitari pagati a 50 centesimi all'ora, per lavorare nei campi 16 ore al giorno sotto il sole estivo -; ci si dovrebbe chiedere SU CHI si basano le ricchezze che possediamo, se non in buona parte sullo sfruttamento del Terzo Mondo e delle risorse che esso possiede, sul lavoro minorile che ci fornisce capi d'abbigliamento debitamente firmati; ci si dovrebbe chiedere chi costruisce le case dentro le quali viviamo, se non in gran parte operai extracomunitari, senza contratto regolare né assicurazione né misure di sicurezza, per arricchire un imprenditore (Italiano) che fa i denari sopra la loro pelle.
Ci si dovrebbe chiedere tutto questo, e molto altro. Ma non fa comodo, ovviamente, perché lo straniero è e deve continuare ad essere il capro espiatorio del crimine commesso in Italia, così come lo erano le streghe e gli eretici nei gloriosi periodi dell'Inquisizione, e – più recentemente – come...come lo eravamo noi Italiani, in seguito alle grandi emigrazioni dei secoli scorsi avevamo raggiunto in gran numero Stati Uniti e Germania. In quei paesi, soprattutto negli States, avevamo portato criminalità (organizzata e non), creando l'etichetta “Italians = Mafia” che ancora ci troviamo attaccata addosso.
Ora, se ad ognuno di noi fa piacere essere chiamato mafioso all'estero, anch'essendo un onesto lavoratore, allora si chiami pure criminale qualsiasi extracomunitario. Però vorrà dire che “uno dei tuoi” ha sciolto bambini nell'acido, ha violentato e tagliato a pezzi intere famiglie solo perché il loro vecchio era della fazione opposta, ha distrutto il tuo negozio e bruciato la tua casa solo perché tuo fratello si rifiutava di pagare il pizzo.
Ti piace, ora, il razzismo?

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sabato 21 febbraio 2009

Maroni sfida Skype sulle intercettazioni

Quanto ipotizzato nei giorni passati sta prendendo piede con sempre maggior concretezza. Aveva fatto discutere in tutto il mondo, infatti, il fatto che l'Italia puntasse l'indice contro Skype per poterne intercettare le chiamate. Tutto ciò con un motivo ben specifico: le organizzazioni 'mafiose' avrebbero spostato sul Web le proprie attenzioni grazie alla possibilità di sfuggire alle intercettazioni tradizionali su cui fa leva la magistratura per le proprie indagini. Il Ministro dell'Interno Roberto Maroni, però, ha reso evidente il fatto che lo Stato non voglia più accettare simile situazione passivamente.

Le parole di Maroni sono state oltremodo chiare. L'occasione è stata quella della presentazione della nuova versione del libro "Fratelli di sangue" (Gratteri, Nicaso; Ed. Mondadori) dedicato alla 'Ndrangheta ed ai suoi meccanismi interni. Ha spiegato il ministro: «Gli affiliati della 'ndrangheta non parlano più col cellulare o col telefono fisso ma con Skype e questo rende praticamente impossibile l'intercettazione. In questi giorni c'è il dibattito politico sulle norme, ma qui in realtà dobbiamo capire come fare con le nuove tecnologie. Tecnicamente potremo intercettare le chiamate via skype solo se la società metterà a disposizione le specifiche tecniche. Su questo problema abbiamo anche avviato una commissione tecnica, con la presenza anche di un rappresentante del Cnr [...] Non escludo, visto che la società ha sede a Lussemburgo, di chiedere alle autorità europee di intervenire in qualche modo. Non possiamo permettere che la giusta tutela di un brevetto industriale o della privacy permetta alla criminalità organizzata di eludere ogni intercettazione che non sia quella ambientale».

Secondo il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, l'unico modo per effettuare oggi talune intercettazioni è inserire dispositivi appositi nei pc. In remoto non è possibile invece agire, a meno che l'UE non possa imporre a Skype di rivelare quanto necessario per permettere l'intercettazione mirata delle comunicazioni desiderate. «ci sentiamo sul computer»: dopo aver sentito troppe volte questa espressione gli inquirenti hanno deciso di muoversi per far pressione a livello comunitario cercando l'appoggio dell'UE per risolvere una questione che a livello nazionale potrebbe difficilmente essere risolta.

Una prima segnalazione sarebbe già stata portata avanti presso Eurojust (Unità di cooperazione giudiziaria dell'Unione europea), senza tuttavia conseguire al momento risultati apprezzabili.

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Offerta di lavoro per Chimici - QC Validation Unit Coordinator

Terza ed ultima offerta di lavoro quotidiana ricevuta da Monster.com:

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QC VALIDATION UNIT COORDINATOR

Il nostro Cliente:

E’ una azienda farmaceutica multinazionale

Ci ha incaricati di ricercare un:

QC VALIDATION UNIT COORDINATOR

La sede: Liscate

Il lavoro:

Consiste nel coordinamento di un gruppo di analisti dell’unità di validazione, inserita nell’ambito del Quality Control.



Il profilo:

Il/La candidato/a ideale ha una laurea in Chimica, CTF o Farmacia e ha maturato una esperienza di almeno cinque anni in laboratorio analisi in azienda farmaceutica e ha una lunga esperienza pratica sull’applicazione delle metodiche cromatografiche (in particolare HPLC e CG); ha acquisito:

- competenze di carattere GMP

- capacità di investigazione analitica per il problem solving (pianificazione di test per verificare delle ipotesi

- esperienza nella validazione di metodologie analitiche HPLC e GC

- esperienza di stesura di metodi e/o procedure d’uso strumentale e/o report sulle investigazioni/analisi eseguite.

- gradita esperienza di coordinamento di un piccolo gruppo di collaboratori.

Ha inoltre una buona conoscenza della lingua Inglese.

Automunito e domiciliato nella provincia di Milano.

Non verranno prese in considerazione candidature non rispondenti ai requisiti sopra elencati.

Si prega di indicare sul proprio curriculum vitae inquadramento e Retribuzione Annua Lorda.



Il contratto:

Contratto a tempo indeterminato – full time.



Per candidarsi:

Filiale di Melzo.

melzovilla.selezione@manpower.it






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Offerta di lavoro per Chimici - Chimico Formulista Junior

Posto qui una nuova offerta di lavoro ricevuta da Monster.com :

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CHIMICO FORMULISTA JUNIOR
Descrizione Annuncio

Società nella progettazione e produzione di pavimentazioni in resina industriali speciali per l’industria, ci ha incaricati di ricercare un:

CHIMICO FORMULISTA JUNIOR

AREA RICERCA E SVILUPPO

Il candidato deve essere un neo diplomato o un neo laureato in Chimica, Chimica Industriale o Scienze dei materiali.​

La risorsa ricercata deve avere conoscenze tecniche specifiche o maturato una minima esperienza nell’area di ricerca e sviluppo in aziende di produzione di prodotti chimici, colorifici, ceramica, cementifici, resine o simili.​ Dovrà interagire con altre risorse all’interno dell’area tecnica pertanto dovrà essere abituato al lavoro in team ed alla relazione con un gruppo di lavoro condotto da un responsabile.​

Il candidato dovrà occuparsi dello sviluppo dei prodotti su richiesta dei clienti e dovrà collaborare con il team per lo sviluppo e la formulazione di nuovi prodotti e materiali da proporre sul mercato.​

Dovrà inoltre essere disponibile a possibili trasferte presso i cantieri o presso i clienti per collaborare allo sviluppo dei prodotti.​

La funzione riporta al Responsabile dell’area tecnica ricerca e sviluppo.​

Si offre un contratto a tempo determinato.​

Luogo di lavoro: Provincia di Parma.​


Per candidarsi a questa o ad altre posizioni visitare il sito www.​altiprofili.​it alla sezione “ricerche in corso”.​
La presente offerta è rivolta a candidati di entrambi i sessi ai sensi della legge 125/​91, art.​4, comma 3.​
Gli interessati ambosessi sono invitati a leggere preventivamente sul nostro sito www.​altiprofili.​it l’informativa sulla Privacy ex art 13 dlgs 196/​2003.​



Umana SpA – div.​ ALTI PROFILI

Aut.​ Min.​ Lav.​ Prot.​ n.​ SG 1181 del 13.​12.​2004

Bologna – Milano – Perugia – Pordenone – Roma - Venezia

www.​altiprofili.​it





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Offerta di lavoro per Chimici - Assistente Responsabile di Produzione

Posto qui alcune offerte per Chimici, ricevute dal sito Monster.com:

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ASSISTENTE RESPONSABILE DI PRODUZIONE
Descrizione Annuncio

Gi Research è la divisione di Gi Group Spa dedicata alla ricerca e selezione di profili Professional e Middle Management.​

Per industria chimica di medie dimensioni, specializzata nella produzione di prodotti detergenti (casa, lavanderia, auto, piscina, corpo), ricerchiamo

1 ASSISTENTE RESPONSABILE DI PRODUZIONE (Rif.​ ARP)

Posizione:

Il ruolo risponde direttamente al Presidente aziendale e prevede l’organizzazione delle fasi tecnico-produttive, assicurando il rispetto degli standard quali-quantitativi prefissati dall’azienda.​

La risorsa avrà il compito di verificare i test industriali, i processi operativi ed il livello dei prodotti, al fine di apportare eventuali modifiche ai dosaggi ed alle formule per la composizione dei prodotti.​ Analizza, dunque, le procedure di produzione, identificando migliorie necessarie e proponendo soluzioni che aumentino l’efficienza dei prodotti.​

Requisiti:

- Diploma di Perito Chimico e/​o Laurea in Chimica

- Conoscenza del ciclo produttivo di uno stabilimento

- Esperienza maturata nel settore della detergenza industriale o nel settore cosmetico/​farmaceutico

- Residenza a Pozzallo o zone limitrofe

Completano il profilo: capacità organizzative e di analisi, ordine, precisione, senso pratico, apertura all’innovazione, flessibilità, orientamento al problem solving, proattività

Tipologia di contratto:

Tempo determinato di 1 anno, scopo assunzione a tempo indeterminato.​ CCNL Chimici Farmaceutici (Piccola Industria).​ Livello di inquadramento C o D (il livello di inserimento sarà commisurato alla reale e comprovata esperienza)

Sede di Lavoro: Pozzallo (RG)

Per candidarsi:

Gi Research,

Via Francesco Crispi, 286 - 90139 Palermo

e-mail: palermo@​giresearch.​it

Telefono: 091/​6124273

Fax: 091/​6119783

I candidati ambosessi (L.​ 125/​91), sono invitati a leggere sul sito www.​giresearch.​it l'informativa privacy (D.​ Lgs.​ 196/​2003).​

Gi Group S.​p.​A.​ (Aut.​ Min.​ 1101-SG del 26/​11/​2004)





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lunedì 16 febbraio 2009

La caduta di una stella

Niente da dire.. Non pensavo si potesse cadere così in basso, dopo una gloriosa carriera alle spalle...





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Windows 7? Forse... O forse Linux KDE 4...

All'uscita di un market, una troupe di ZDNet Australia spaccia una distribuzione Linux col motore grafico KDE 4 per il nuovo Microsoft Windows 7. Sentite le reazioni!



"E' molto più semplice da usare", "graficamente molto più gradevole di Windows Vista", e via dicendo.

Ancora una volta, sarà il potere economico di Microsoft a spingere Windows 7 ad abbracciare la fetta più ampia del mercato, e non la sua superiorità tecnologica.
Con tanti saluti ad Apple ed al mondo Linux...

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mercoledì 11 febbraio 2009

Senato, via libera al «milleproroghe»


Via libera del Senato alla fiducia posta dal governo sul maxiemendamento al decreto legge Milleproroghe: il provvedimento ha ottenuto 162 sì, 126 no e nessuna astensione. Il testo, che scade il primo marzo, è stato dunque approvato e ora passa all'esame della Camera.

EDITORIA - Tra le principali novità del pacchetto editoria, la conferma dei contributi ai giornali di partito e l'estensione della cassa integrazione anche ai giornalisti dei periodici. Per quanto riguarda i giornali di partito, in particolare, il requisito della rappresentanza parlamentare «non è richiesto per le imprese e per le testate di quotidiani o periodici che risultan essere giornali o organi di partiti o movimenti politici che, alla data del 31 dicembre 2005, abbiano già maturato il diritto ai contributi». È poi abrogata la norma che escludeva i giornalisti dei periodici dai benefici degli ammortizzatori sociali. Per quanto riguarda le crisi aziendali, è stabilito che il sostegno che si accolla lo Stato per i prepensionamenti è integrato di altri 10 milioni di euro per il 2009, rispetto ai 10 già stabiliti nel decreto anticrisi, per un massimo di 7 annualità. Nel caso però gli editori presentino piani di esodo con effetti finanziari superiori ai 20 milioni di euro, dovranno versare all'Inpgi uno specifico contributo per il finanziamento dell'onere eccedente. Modificata, infine, la norma sulla titolarità delle imprese: le azioni possono essere intestate a società per azioni e la partecipazione di dette società può essere intestata a persone fisiche ma anche a società direttamente o indirettamente controllate da persone fisiche.

Ecco le altre novità contenute nel disegno di legge dopo il passaggio in Senato:

- PATTO DI STABILITÀ INTERNO: Gli enti locali virtuosi che nel triennio 2005-2007 hanno rispetto il patto di stabilità interno potranno non computare, ai fini di rispetto del patto, le spese per interventi infrastrutturali. Un decreto del ministero dell'economia individuerà le risorse finanziarie, che potranno essere autonomamente rese disponibili anche dalle regioni e le necessarie compensazioni degli effetti finanziari su fabbisogno e indebitamento.

- P.A.: Entro il 31 luglio del 2009 un decreto del presidente del Consiglio stabilirà i criteri e i parametri di misurabilità dei risultati delle pubbliche amministrazioni da applicare per
il trattamento economico accessorio dei dipendenti.

- DICHIARAZIONI DEI REDDITI: il termine per la presentazione del modello Unico slitta al 30 settembre.

- TAXI: Sarà più difficile agli autonoleggiatori fare concorrenza ai taxi. Gli autonoleggiatori non potranno sostare nelle piazzole dei taxi. Per lavorare in un altro Comune, i titolari di licenza dovranno presentare un'autocertificazione e pagare un importo di accesso.

- AFFISSIONI ABUSIVE: Mille euro di multa l'anno e per provincia a chi, dal 2005 a oggi, ha affisso manifesti politici abusivi.

- PRIVACY: I dati personali presenti nelle banche dati costituite sulla base degli elenchi telefonici formati prima del primo agosto 2005 sono utilizzabili per fini pubblicitari.

- CARCERI: Al capo del Dap Franco Ionta è attribuito il compito di realizzare nuove strutture carcerarie o ampliare le esistenti

- DIRITTI DEI CARCERATI: I carcerati potranno avere colloqui e intrattenere una corrispondenza al fine di compiere atti giuridici non più solo con congiunti o avvocati, ma anche con il garante dei diritti dei detenuti.

- SICUREZZA SUL LAVORO: Slitta di due anni l'emanazione del testo unico sulla sicurezza sul lavoro.

- AUTOSTRADE: Revocato per le concessionarie, autostradali e non solo, l'obbligo di gara per tutti i lavori.

- APPALTI: L'entrata in vigore del divieto degli arbitrati sugli appalti pubblici, già fatta slittare al 30 marzo di quest'anno.

- ICI: Le unità immobiliari rurali non sono fabbricati e dunque non dovranno pagare l'Ici.

- SCUOLA: La riforma del secondo ciclo scolastico è rinviata all'anno 2010/2011. Le procedure di nomina in ruolo del personale docente restano invariate fino al 31 agosto. Resta valida l'abilitazione dei docenti ammessi con riserva ai corsi di abilitazione del 2005 e che a quella data avevano maturato 360 giorni di servizio.

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Dalla parte della Vita, dalla parte della Morte

Qualunque sia l'opinione che ciascuno di noi si è fatto, la vicenda Eluana Englaro non è passata inosservata alla maggior parte di noi. La copertura mediatica che è le stata dedicata, l'importanza che le istituzioni ed organizzazioni di carattere più o meno politico/religioso le hanno conferito, questi ed altri interessi hanno contribuito a far entrare nelle coscienze di noi, in maniera forse anche involontaria, la domanda “cos'avrei fatto, io, al posto del padre?”.
Sicuramente molte meno persone si saranno chieste “cos'avrei fatto, io, al posto del medico, o del giudice, o dell'avvocato?” - e, forse ancora meno di frequente, “cos'avrei fatto, io, al posto dei politici?”.
Già, cosa avreste fatto? Sareste stati tra quelli che si sarebbero battuti fino all'ultimo per la difesa della vita? Oppure vi sareste adoperati per la salvaguardia delle libertà individuali? Queste paiono, infatti, le due posizioni dominanti della politica. Ma sarà davvero così? A me sono venuti alcuni dubbi, che provvedo ad esporre in questa sede.
Mi pare infatti assurdo che gli appartenenti al cosiddetto “Partito della Vita” abbiano deciso...solo pochi giorni fa di esserlo! A parole hanno sempre sostenuto l'inapplicabilità della decisione del padre, pur confermata dai vari gradi di giudizio cui è stata sottoposta; solo il povero multi-Ministro Sacconi ha provato a rallentarla, se non a fermarla, con ispezioni, sospensioni, trasferimenti, minacce ed altre importanti e forti manovre politico-legislative! Tutto il resto del Parlamento, invece, “legiferava” (quando gli è stato concesso) altrove, evidentemente fidandosi dell'efficacia delle misure del Ministro.
Quando poi la situazione si è avviata verso tutt'altro epilogo, allora la Politica è entrata in campo, 'sacrificandosi' in notti di lavoro in Parlamento pur di portare a termine l'approvazione del provvedimento sul testamento biologico, già in lenta discussione da tempo, ma a cui è stato aggiunto ad hoc un paragrafo riguardante il famoso sondino alimentante Eluana. Che, prima, non era preso in considerazione..
Perché, quindi, un'accelerazione così improvvisa e decisa, ma quasi fuori tempo massimo? Per provare a dare una spiegazione, bisogna armarsi di malizia e fare un po' di “sana e sporca” dietrologia..
A ben pensarci, assumendo il ruolo di paladino della Vita, della Chiesa e di Silvio solo sa di cos'altro, il Centro-Destra ha ottenuto quanto andava probabilmente cercando: pubblicità positiva per sé, negativa per le Istituzioni e per l'opposizione. Forse questo, ma forse non solo... Ma andiamo per ordine.
Che si sia a favore o contrari, il Vaticano ha innegabilmente un ruolo importante nella vita sociale e politica dell'Italia: è evidente che le parti politiche che si schierano in coerenza con quanto dal Vaticano sostenuto ricevano da esso supporto, anche (ma non solo) mediatico. Ergersi in una situazione simile come i difensori della vita umana permette ai fedeli più devoti e plasmabili di avere una fazione nella quale identificarsi, da sostenere NON per meriti politici, MA presunti etici. Ricevendo, di conseguenza, pubblicità gratuita. Ma esiste davvero questo 'partito della vita'?
Recentemente in Università un gruppo di persone stava parlando di questo argomento, quando contro chi sosteneva il rispetto nei confronti della volontà del padre si è scagliata una voce contraria, sostenitrice del diritto alla vita, senza però mancare di rivolgersi alla controparte con espressioni piuttosto colorite come “ti strozzo”, o cose simili. Notando l'evidente rispetto dimostrato nei confronti delle opinioni contrarie, quasi mi diverte constatare come chi si professa difensore della vita (di chi da 17 anni è privo di attività cerebrale) sia pronto a sacrificare la vita altrui (di chi da 24 anni è dotato di attività cerebrale), pur di sostenere le proprie idee. Leggerei volentieri le frasi scritte sull'Avvenire da un redattore del quotidiano della Santa Sede, secondo le quali “i giovani potrebbero ora guardare con sospetto la figura paterna, passata da maestro e mentore a giudice e boia”. D'altro canto, racconterei anche delle violenze di cui si sono resi attivamente responsabili, tra gli altri, anche manifestanti contrari all'interruzione dell'alimentazione: non c'è che dire, inneggiare alla vita dando legnate fa un bell'effetto...
Forse, quindi, c'è qualcos'altro ad animare le fazioni politiche.
L'attacco lanciato lo scorso weekend da Silvio Berlusconi a Napolitano ed alla Costituzione è senza precedenti: mai in un singolo intervento un Capo del Governo aveva criticato così apertamente il suo superiore, screditando contemporaneamente la Carta Costituzionale (sulla quale ha giurato, tre volte), “accusandola” di impedirgli di avere sufficienti poteri, a causa dell'ispirazione bolscevica sotto la quale è stata scritta. In un paese realmente democratico, dopo parole simili sarebbe stato costretto alle immediate dimissioni, ed invece eccolo lì.. Con le frasi quasi dimenticate (mentre invece tutti ricordano ancora lo splendido videomontaggio col quale a Di Pietro è stato fatto dire che “Napolitano è troppo silenzioso, ed il silenzio è mafioso”...guardate su Youtube, e verificate), senza reale peso sull'opinione pubblica, si proceda ad analizzare le conseguenze politiche del gesto, partendo dalle cause.
Napolitano aveva scritto una lettera a Berlusconi annunciandogli la sua impossibilità a firmare il decreto – non contesto il fatto, approvandolo, ma è un caso più unico che raro in cui il Capo dello Stato scrive al Presidente del Consiglio bocciandogli un provvedimento PRIMA che gli sia presentato... Ciononostante, pur essendo chiare le sue opinioni a riguardo, Napolitano si è visto recapitare la richiesta di firma: perché quest'atto provocatorio? A qual fine?
Giriamo la domanda: quale occasione migliore per screditare le Istituzioni e prendersi la libertà di attaccare la Carta Costituzionale, se non quella in cui una buona fetta dell'opinione pubblica ti supporta (per fede più che per politica), mentre l'altra parte ha quasi paura ad alzare la voce, col rischio di essere additata come “partito della morte”? La domanda a questo punto non è perché farlo, ma: perché NON farlo? Perché non usare questo fatto per portare la gente dalla propria parte al fine di cambiare la Costituzione, avvicinandolo sia al sogno di Licio Gelli, sia al sogno di Silvio stesso (“Vorrei governare come te per 25 anni senza opposizione”, disse pubblicamente a Mubarak)?
E perché non ricordare l'episodio dell'Articolo 18, avvenuto nella scorsa legislatura? Tutti a parlare per mesi di questo pericolo, grande polverone mediatico durante il quale la maggioranza di allora (la stessa di adesso) approvò una triste serie di misure ad personam: i media abboccarono all'esca, parlarono ciò di cui il cuore della gente voleva sentir parlare, e dimenticarono di svolgere il loro lavoro. Informarci.
Con alle porte la riforma della Giustizia, temo si stia percorrendo lo stesso cammino.

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